La Legge dei 4 Doni
Cosa fanno i delfini?
Esperienze!
I contenuti di questo articolo sono estratti dal libro “L’Uomo Originale Libero – Transformlife Revelation”, il libro che tratta della scoperta-sintesi della doublematrix e del come liberarsi che cambia la storia dell’uomo e apre alla nuova era.
Dopo aver capito a fondo cos’è e come funziona la matrice-vivente, il programma-schiavizzante, la cellula-uomo e i 14 Gangli di matrice;
una volta liberatisi dalle credenze, dai valori e dai falsi obiettivi;
dopo aver mappato la propria matrice e iniziato il lavoro di Liberazione del Sé, con l’ausilio di tutte le tecniche e le pratiche energetiche necessarie… nel mentre che siamo sul cammino, cosa facciamo?
In quel mentre, innanzitutto, va acquisita un’altra consapevolezza, ossia che la parte conoscitiva e di consapevolezza mentale della doublematrix scoperta nel 2012, è solo l’inizio e ad essa devono seguire le esperienze necessarie a sovrapporre alle memorie fenotipiche quelle genotipiche (il genotipo è ciò che noi siamo realmente sul piano genetico), per iniziare ad avvicinarci alla felicità.
Credere invece che acquisite conoscenze e consapevolezze, possiamo raggiungere quella felicità lasciando inalterato lo status quo della nostra vita, è pura illusione.
Da quel momento in poi, la giusta via dovrà essere quella di esprimere i 4 doni, in ogni istante della nostra vita.
I 4 Doni furono focalizzati nel 2013, nell’ambito della Mappatura Bioenergetica del programma-schiavizzante, al fine di consentire a chi si vuole Liberare, di inquadrare con maggiore facilità cos’è realmente l’uomo nell’espressione della sua parte libera; ossia dell’unica parte che realmente è sua e non fa parte del programma instillatogli nella mente sin dall’infanzia.
E’ molto facile capire cosa è espressione della nostra essenza libera e cosa è invece espressione del programma mentale instillatoci, osservando un animale molto simile a noi, il delfino.
Questo animale ha un cervello pari al nostro e in particolare ha le aree subcorticali strutturate in modo simile al cervello umano ed è per questo che in oltre 50 stati è stato equiparato a persona, con relativi diritti.
Ma c’è un’enorme differenza tra il delfino e l’uomo; il primo vive nella felicità e nella libertà, mentre il secondo vive nell’infelicità e nell’iniquità più assolute. Non troverete mai un delfino intento a giudicare, a fare corsi sulla guarigione, a percorrere vie spirituali, a costruire macchine, a fare politica, a credere nelle religioni… perché ha già tutto.
Non c’è quindi bisogno di andare tanto lontano per capire cosa è espressione della nostra essenza e cosa invece è matrice. Basta osservare i delfini.
E i delfini esprimono sempre e solo i loro doni e quindi l’essenza. 4 doni.
I 4 Doni sono la frammentazione, per astratto, di ciò che in realtà è UNO, ossia l’espressione del Sé, e coprono le aree della vita che seguono:
- L’area del CREARE: qualcosa di non utile alla matrix, un proprio momento, uno scenario di vita, un gioco, ecc. Di matrice invece è la creazione di un progetto di business, di un apparato elettronico e di qualsiasi cosa che non sia utile all’Essenza libera.
- L’area del GIOCARE: che è anche un tutt’uno con il “contatto” quando interviene il contatto tra i corpi.
- L’area del CONTATTO: ciò che in matrice viene chiamato contatto fisico, contatto energetico, sesso, coccole, scambio d’amore e d’affetto, ecc.
- L’area del MOVIMENTO nello spazio: spostarsi, scoprire, viaggiare, curiosare alla ricerca di esperienze, ecc.
Per capire perché le aree sono solo 4, è quindi utile il parallelo con un altro mammifero che come abbiamo visto ha pari aree e volume cerebrale dell’uomo, ma che non subì l’involuzione in Superorganismo Eusociale, preservando quindi la sua individualità e la sua felicità.
Sono decenni infatti che gli scienziati della matrix continuano a cercare di capire cosa il delfino se ne faccia, di un cervello così grande e complesso, quando viceversa la risposta, per chi sa della doublematrix è semplicissima: per essere felice. Quel cervello non è al servizio della matrix, ma è bensì al servizio dell’espressione del Sé.
E cosa fa un delfino? Gioca, fa contatto fisico-energetico con gli altri, fa sesso poligamo, crea circostanze e scenari e si sposta nello spazio.
Il delfino non ha bisogno di meditare, perché non ha matrice;
non ha bisogno di costruire case e macchine, perché è perfettamente fuso con l’ambiente;
non ha bisogno di discutere, perché vive nell’oggettività;
non ha bisogno di fare guerre, perché essendo un’animale libero vive nell’amore e non gli necessità nulla di materiale oltre alla sussistenza;
non ha bisogno di fare coppia, perché come l’uomo non è monogamo, non ha bisogno di possedere altri e non ha paura della solitudine;
non sta nel “li e domani”, perché la felicità è solo qui e ora;
non ha blocchi mentali pre instillati che gli impediscono di sapere cos’è il sesso e la sperimentazione;
non ha matrici epigenetiche, perché chi l’ha generato non ne aveva in quanto essere libero;
non ha insulse credenze religiose o di altre vite dopo la morte, perché è qui e ora;
non ha ideologie politiche ne persegue cause sociali, perché vivendo nell’amore donatogli dall’essere libero, è in totale armonia con i suoi simili e la natura;
non ha problemi con i figli, perché i suoi vivono nel puro divenire gioioso;
non ha problemi con l’alimentazione, perché mangia solo ciò che gli serve in base alla sua alimentazione genotipica;
non ha problemi di rapporti interpersonali;
non ha manie di controllo sugli altri, insomma è un animale libero ed evoluto;
non parla continuamente di cose fuori dal suo centro, perché è qui e ora;
non ha bisogno di cercare gli altri e dipendere mentalmente da loro, perché essendo libero, l’universo gli dona tutto ciò che gli serve;
non è collegato al suo passato, perché è qui e ora e non deve dimostrare nulla a sé o agli altri, ne farsi una ragione di quel passato.
E come esprime il suo Sé, cosa fa un delfino durante le sue giornate? Esprime i 4 Doni, null’altro.
Ecco la risposta alla domanda iniziale: dopo aver acquisito le consapevolezze e iniziato il lavoro di Liberazione attraverso lo smantellamento dei Gangli e la sovrapposizione delle memorie.. in quel mentre… tutti i nostri pensieri, a parte la gestione dell’eredità di matrice (ciò che si è creato nel passato e pesa sul presente), dovranno essere centrati sull’espressione dei 4 Doni.
Qualsiasi altro pensiero e di qualsiasi genere, va assolutamente considerato spazzatura inutile e altamente dannosa, in quanto crea risonanza con i nostri residui di matrice.
L’unica eccezione riguarda l’azione creativa di Liberazione degli altri, perché per vivere nell’amore donato dalla libertà, devono esserci anche gli altri. E siccome l’uomo appartiene a una specie schiava e involuta in cui i liberi non ci sono, quel lavoro diventa necessario per esprimere il proprio Sé.
Quanto sopra deve divenire come un mantra e la quantistica può aiutarci a capire meglio il perché. Nell’universo tutto è vibrazione e qualsiasi cosa, da un oggetto a un pensiero, non esiste se non esiste il resto. Questa è una legge fondamentale della quantistica.
Quindi tutti sono interconnessi anche nella vita biologica tranne, sul piano del pensiero, quelle rarissime (dieci) forme di vita biologica (uomini, formiche, api, termiti, ecc) che subendo un trauma di specie, nella notte dei tempi, si trasmutarono in Superorganismi Eusociali.
Da quel momento i singoli individui che lo componevano divennero cellule nevrotiche del Superorganismo, perdendo la loro individualità. Nevrotiche perché la loro parte libera è si schiacciata dalla parte di matrice, ma non potendo essere cancellata, perché impressa nei geni, è in continuo conflitto con il programma-schiavizzante.
Facile quindi capire, sulla base dei principi dell’assonanza vibrazionale, che esprimendo i 4 Doni entriamo in connessione con l’universo che ci sostiene, ci dona e ci ama.
Mentre ogni qualvolta i nostri pensieri vengono rivolti alla matrix, ci connettiamo con essa, con le cellule-uomo ed entriamo in assonanza vibrazionale, scendendo di vibrazione.
Certo direte… E come faccio allora a gestire la mia eredità di matrice, figli, lavoro e quant’altro?
La risposta è semplicissima: fate per l’eredità di matrice solo quanto necessario senza dedicarvi pensieri ulteriori, e usate TUTTO il resto del vostro tempo per esprimere quei 4 Doni che altro non sono se non il vostro Sé.
Il resto è nulla.